Nella ristrutturazione di una residenza vittoriana nella zona nord di Londra, l’ampliamento del seminterrato e il suo collegamento con il giardino hanno rappresentato il focus del progetto

In Inghilterra, gli edifici ritenuti di interesse storico e architettonico dalla Segreteria di Stato, come pure monumenti, parchi e altri siti, sono inclusi in un elenco gestito dall’ente pubblico Historic England che racchiude circa 400.000 voci suddivise per gradi di interesse: Grade I, di eccezionale interesse, riguarda solo il 2,5% degli edifici; Grade II*, più che speciali, circa il 5,8%; Grade II, edifici o siti particolarmente importanti, meritevoli di essere preservati, che identifica oltre il 90% delle voci dell’elenco. Nell’ultimo dei suddetti gruppi rientra questa abitazione situata a Hemingford Road, nel quartiere londinese di Islington. Per poter realizzare la ristrutturazione che ha interessato i tre livelli sui quali si sviluppa e, in particolare, l’ampliamento del seminterrato a cui si riferiscono le immagini, è stato necessario perciò presentare un progetto dettagliato e ottenere il nulla osta a procedere, rispettando severi criteri di integrazione architettonica.

Il progetto si è concentrato principalmente sulla parte posteriore del piano seminterrato, in origine piccolo, poco illuminato e con una limitata visione del giardino. Rispetto a esso, infatti, si trova a un livello inferiore ed era separato da esso da un piccolo spazio esterno che potremmo definire “a pozzo”, in quanto circoscritto da muri di contenimento sovrastati da ringhiere anticaduta. Non esisteva un passaggio che permettesse di accedere direttamente al giardino dal seminterrato, bisognava salire a piano terra.

Un nuovo volume chiuso ha preso il posto del terrazzo interrato mantenendo, per chiari vincoli, le forometrie preesistenti in facciata e originando una copertura sulla quale sono state inserite superfici vetrate per illuminare in profondità gli spazi sottostanti. Scavando il terreno, il fronte del giardino è stato arretrato e il dislivello è stato addolcito realizzando una struttura ad anfiteatro in pietra che incorpora una scala centrale, attraverso la quale ora è possibile raggiungere direttamente lo spazio verde.

Per la facciata dell’estensione posteriore è stata utilizzata una pietra calcarea locale proveniente dalle cave della contea Derbyshire. Nella luce di passaggio tra interno ed esterno è stato inserito un ampio infisso vetrato con telaio in rovere, diviso in tre settori: quello centrale è fisso, ai lati una porta battente e una più grande, larga 180 cm, con apertura a bilico.

La nuova stanza dedicata al relax e allo yoga offre uno spazio contemplativo sul giardino e sul cielo attraverso una finestra verticale e un soffitto completamente vetrato, dando vita a un ambiente che trae ispirazione dalle strutture dell’artista James Turrell, principalmente orientate alla percezione della luce e dello spazio.

  1. Struttura a gradini
  2. Tunnel gatto
  3. Stanza relax
  4. Cucina
  5. Accesso piani superiori
  6. Bagno

Per le panche esterne e la struttura curva è stato utilizzato l’agglomerato Alpi 4.0 di Grassi Pietre, composto da scaglie di Grigio Alpi e Grigio Argento a grana grossa legati con acqua e cemento. Da un lato del serramento, la struttura a gradino si sviluppa in continuità tra esterno e interno cambiando aspetto: bocciardata fuori, liscia dentro. Nell’alzata sono state praticate due aperture ad arco che permettono al gatto di casa di entrare e uscire liberamente anche a porte chiuse, attraversando il tunnel; il passaggio è stato debitamente isolato per impedire lo scambio termico tra interno ed esterno.

A seguito dell’abbattimento di un muro divisorio è stata ottenuta una grande cucina al centro della quale campeggia un’isola lunga quattro metri. Top, alzate e sedute laterali sono in pietra Alpi 4.0 con superficie levigata.

Pavimenti, rivestimenti e lavabi dei bagni sono stati realizzati ritagliando e sfruttando al meglio gli spazi disponibili. Le ricche tessiture del Grigio Alpi nelle finiture levigata e spazzolata, insieme alle pareti intonacate con una tecnica simile al Tadelakt marocchino, creano stanze monastiche che sembrano caverne, dedicate ai rituali quotidiani dell’abluzione.

In una delle camere da letto, la porta di accesso al bagno privato è mimetizzata all’interno di un’armadiatura in legno a tutta parete.

Progetto: Architecture for London
FOTOGRAFIE: Nick Dearden
Collaboratori: Design Driven Ltd

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