“… è una stratificazione di storia. Le mura raccontano luoghi, momenti, eventi, incidenti. Le Pagode sono infatti la testimonianza di come l’architettura sia il frutto di una continua metamorfosi nella più solida stabilità del suo essere. “

arch. Simone Peluso

Progetto 1957

Costruito intorno alla fine degli anni cinquanta sulla Riviera Ligure l’edificio si affaccia sul mare svelando tutte le sue peculiarità architettoniche. Inizialmente pensata come una dépendance in legno, la struttura fu progettata e realizzata a cavallo tra un lotto di proprietà ed il suolo demaniale.

Le Pagode, 1958 – 2015

Un grande giardino in stile esotico spezza la corteccia edificata tra il mare e l’Aurelia. Palme e pini marittimi come guardiani custodiscono la proprietà. Uno scalone a doppia rampa di marmo travertino eleva la residenza al primo piano, accompagnando lo sguardo dell’osservatore all’ingresso della civile abitazione. Realizzato in cemento armato, l’immobile si sviluppa su due livelli: al piano terra un ampio locale – comunemente chiamato “darsena”- sovrasta la banchina ai piedi del mare offrendosi come ricovero per barche. I pilastri che sorreggono la struttura portano i segni del mare d’inverno quando l’alta marea bussa prepotentemente al portale ligneo invadendo tutto il locale.

Al piano primo tre ottagoni in mattoni rossi sorvegliano l’ampio terrazzo a copertura del locale sottostante. I volumi della struttura delimitano in modo armonico gli ambienti: due camere, un soggiorno, un piccolo cucinino e un bagno. All’interno di ogni ottagono un parquet unico ed artigianale, disegna con differenti tipologie di legno geometrie e rose dei venti. A copertura di ogni elemento si erige un tetto a Pagoda costituito da otto fusi a copertura realizzato in travi in legno e tegole marsigliesi. Detta peculiarità caratterizza la struttura al punto tale da battezzare l’immobile con il nome “LE PAGODE”. Nel Novembre del 2015, uno spaventoso evento accidentale ridusse in cenere la casa, gli affetti e i ricordi.

Inizio lavori, novembre 2017

Concessioni edilizie ed autorizzazioni alla mano, nel novembre 2017, cominciano i lavori di ristrutturazione. Un’impegnativa opera, sia a livello architettonico che strutturale, ha apportato tecnologie e sicurezza all’immobile vittima ora, non solo più della salsedine ma anche dell’incendio.

La struttura, completamente ammalorata, è stata sottoposta ad un importante consolidamento rispondente ad esigenze strutturali e normative antisimiche. Reti metalliche a maglia stretta avvolgono ora i pilastri e le travi munendoli di una nuova e più resistente armatura; rinzaffi di geolite aderiscono agli elementi strutturali esistenti aumentando di sezione le travi verticali ed orizzontali; il rifacimento dei plinti di fondazione, l’antipassivante degli elementi metallici e il ripristino dei copri-ferri costituiscono il principale intervento di riqualificazione apportato. Da tale intervento ne deriva oltremodo la realizzazione di una struttura di tipo misto, caratterizzata da elementi verticali in c.a., putrelle metalliche come travi di coronamento ed un’ orditura lignea come copertura.

L’ampio terrazzo, completamente impermeabilizzato, è costituito da una pavimentazione mista tra gres porcellanato effetto legno e prato sintetico. La caratteristica elasticità offerta dal massetto sottostante risolve eventuali problematicità conseguenti al surriscaldamento superficiale. L’opera di istallazione degli elementi vetrati, posti a perimetro, è il risultato di un attento studio del particolare tecnologico. I parapetti in vetro satinato, infatti, oltre alla funzione di incanalamento dell’acqua piovana nelle grondaie garantiscono la dovuta privacy al terrazzo.

Il cappotto esterno in EPS garantisce la coibentazione dell’immobile, eliminando eventuali ponti termici tra i diversi materiali. Ampi serramenti in alluminio a taglio termico (“Schüco”) permettono di godere a pieno dell’illuminazione naturale dei locali interni durante le ore diurne. La finitura dei telai riprende la cromia sia dei particolari in acciaio realizzati a parapetto sia del frangisole esterno a sbalzo. Frangisole orientabili (“Griesser”) installati su tutte le aperture regolano la quantità dell’illuminazione interna oltre a fungere garanzia anti intrusione.

Il pavimento interno, distesa blu in microcemento, è un chiaro richiamo alle cromie e alla sinuosità del mare. I due materiali che lo compongono, di differente granulometria, disegnano onde con contrasti cromatici di blu. Il controsoffitto, nato dall’esigenza di ricoprire corrugati elettrici e tubature per il raffrescamento degli ambienti, diventa un dettaglio estetico di richiamo per la geometria ottagonale.

Corpi illuminanti e giochi di luce enfatizzano sagome e dettagli tecnologici: faretti a led incassati a pavimento elevano gli elementi verticali sia all’interno che all’esterno dell’abitazione. L’illuminazione del giardino è stata studiata al fine di focalizzare lo sguardo sulla secolare vegetazione che accompagna all’ingresso delle Pagode.

Progetto: Arch. Simone Peluso

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