Le case sono da sempre ideate per difendersi dai rumori provenienti dall’esterno (la città, il traffico, ecc.), mentre i rumori interni non sempre sono presi in considerazione, né al momento della costruzione né in fase di ristrutturazione. Ce ne accorgiamo quando sentiamo di notte i rumori delle acque di scarico dei piani superiori o ci sembra che i vicini di casa chiacchierino nel nostro salotto o, ancora, quando più persone parlano contemporaneamente in cucina o in soggiorno e non si riesce a seguire la conversazione … allora bisogna correre ai ripari.
I sistemi acustici si suddividono in due grandi gruppi di soluzioni: quelle destinate all’isolamento e quelle destinate all’assorbimento.
L’isolamento acustico riguarda l’esclusione dei rumori esterni o provenienti da locali confinanti: convenzionalmente si parla di ambienti “disturbanti” e ambienti “disturbati”.
Il rumore, misurato in decibel, può trasmettersi attraverso le strutture (pareti, pavimenti ecc.), per impatto (il vicino che pianta un chiodo nel muro a confine del nostro appartamento, per esempio) o per via aerea (all’interno dello stesso locale il suono può “rimbalzare” più volte provocando disturbo nell’ascolto di una conversazione).
L’assorbimento acustico riguarda i suoni all’interno dello stesso locale, dove la diversa capacità delle superfici di riflettere i suoni (pensiamo alle stesse pareti se lasciate nude, ma anche ai mobili e all’arredo ecc.) ha un’influenza notevole sulla produzione di echi e riverberi: il suono, infatti, può “rimbalzare” più volte e generare disturbo o rendere difficoltosa la comprensione di un discorso.
Per verificare il comportamento di un ambiente dal punto di vista dell’assorbimento acustico si misura il tempo di riverbero, ossia il tempo (espresso in secondi) che passa perché il rumore diminuisca di 60 dB dal momento in cui cessa l’emissione sonora; questo parametro consente di valutare in quanto tempo un suono si estingue in un ambiente chiuso.
Il potere fonoisolante di una struttura, invece, si ottiene per differenza tra i decibel misurati sul lato disturbante e quelli misurati dal lato disturbato dell’ambiente. Un terzo caso, se vogliamo, si ha quando il rumore si genera proprio all’interno delle strutture: è il caso degli impianti idraulici, per esempio.
Una delle soluzioni più efficaci da attuare è la posa in opera di controsoffitti e contropareti, isolate o meno con materiali specifici (anche la sola aria serve da isolante).
L’intervento richiede comunque lavori, la dimensione del locale potrà essere leggermente ridotta e, in caso di controsoffitti, è necessario avere l’altezza adeguata, ma la soluzione, se ben studiata (in modo da non creare ponti acustici) e ben posata, risolve il problema. Soprattutto in caso di disagi importanti è opportuno chiedere il parere di un esperto in acustica in modo da attuare la soluzione ottimale a risolvere il problema.
Oltre alla giustapposizione di uno o più strati di cartongesso, più o meno isolati secondo l’entità del problema, il mercato propone anche pannelli acustici: lastre di un unico materiale dalle differenti composizioni posate direttamente contro la parete o agganciate a una sottostruttura metallica, pronte per essere intonacate.
Le fasi dell’opera
Realizzata a base di polvere di marmo, la superficie monolitica di Rockfon Mono Acoustic offre un aspetto omogeneo e liscio, pronto per accogliere la finitura richiesta. Può essere montato su una struttura sospesa o direttamente su una superficie esistente. Inclinato o diritto, su superfici piane o curve, può essere installato su pareti e soffitti.
Assorbimento acustico di classe A (fino a α 1.00).
Per la posa si raccomanda un installatore certificato.