All’interno di un isolato composto da quattro edifici, un volume costituito da un negozio e un’abitazione senza alcun collegamento fra loro sono stati uniti e recuperati. Un noto artista di Porto, proprietario dell’immobile, voleva fondere i due spazi per organizzarvi all’interno sia il suo studio/laboratorio che la sua casa.

L’edificio affaccia, da un lato, sulla strada di accesso al negozio, dall’altro, su un cortile interno, ma le quote sono differenti: dal cortile interno (a quota più alta rispetto alla strada) si accede direttamente al piano superiore dell’abitazione.
L’idea di progetto consiste nell’unire e articolare il voluUs_CasaDL_Skt01me su quattro livelli grazie a un nuovo unico elemento verticale alto 8,6 metri che separa e modella la disposizione di ogni piano.
La distribuzione interna preesistente è stata completamente demolita, lasciando solo il solaio che separava il negozio dall’abitazione, forato per farvi passare ora la scala di collegamento ai due spazi. Il nuovo laboratorio/studio occupa la porzione di volume inferiore (ex negozio): un ambiente alto circa 4 metri che viene suddiviso con un soppalco nella parte posteriore. L’abitazione, nella porzione di volume superiore, si distribuisce anch’essa su un livello e un soppalco in corrispondenza dell’altezza maggiore, al colmo del tetto a falde. La zona giorno è completamente aperta e comunicante fra i due livelli; la zona notte e i servizi sono invece separati.
Nell’area adibita a laboratorio, l’elemento centrale multifunzione formato da panUS_CasaDL_081nelli di OSB è filtro separatore fra lo studio vero e proprio e il magazzino e viene utilizzato come scaffale per i mille disegni e le opere del padrone di casa. Al piano superiore, con accesso diretto dal cortile interno, è collocata la zona giorno dell’abitazione e l’
elemento centrale funziona da base per la cucina; sull’ultimo soppalco, aperto su due lati e sostenuto dalle pareti cieche portanti dell’edificio, l’elemento centrale diventa libreria.
I materiali del progetto sono semplici e minimali: pareti rigorosamente bianche, così come le armadiature su misura nei disimpegni della zona notte, e pavimento in microcemento grigio, ad eccezione della zona cucina individuata da piastrelle idrauliche (piastrelle decorate in cemento pigmentato della fine del XIX secolo) lavorate a colori alternati che fanno da contraltare all’elemento organizzatore centrale in scaglie di legno.

 

Le piante del progetto

Da sapere

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OCCHIO AL MATERIALE – L’OSB (acronimo per Oriented Strand Board, in italiano: pannello a scaglie orientate) è un materiale composito ottenuto dagli scarti della lavorazione del legno. Ridotti gli scarti in scaglie, queste vengono orientate e incollate con una resina sintetica trasparente e successivamente pressate in diversi strati. L’aspetto particolare costituito da scaglie di legno apparentemente disposte in modo casuale ha portato molti architetti a utilizzare questo materiale per lavori di interior design mettendone in risalto la particolare tessitura. Ma l’OSB ha anche interessanti caratteristiche strutturali: la buona resistenza alle sollecitazioni orizzontali e la capacità di distribuire azioni concentrate su strutture orizzontali ne fanno un ottimo materiali anche elementi d’arredo, contenitori o pannelli autoportanti. In commercio esistono quattro categorie di OSB in funzione della resistenza meccanica e della resistenza all’umidità del luogo in cui verrà impiegato il prodotto; la differenza fondamentale fra loro è, a parità di spessore, la densità e l’orientamento delle scaglie di legno.

Scheda progetto
Progettista
Urba Studios Nuno Alves de Carvalho
Fotografie
Joao Morgado

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