Materiali performanti ma anche pose a regola d’arte per serramenti dalle elevate prestazioni energetiche

Oltre a definire il carattere e la personalità della nostra casa, finestre, vetri e maniglie sono essenziali per il comfort interno. Isolamento termico e acustico, risparmio energetico e sicurezza sono, ora più che mai, valori imprescindibili nella scelta dei serramenti. Per un acquisto ponderato è perciò necessario conoscere ciò che ne determina la qualità, dai materiali ai sistemi di apertura.

Ben lontani dalla standardizzazione delle soluzioni, le proposte odierne sono arricchite in modo da poter spaziare fra tipologie, dimensioni, geometrie e finiture differenti per rispondere a ogni esigenza. Se dal punto di vista estetico si privilegiano linee sempre più snelle con profili ridotti al minimo, da quello prestazionale il vetro è diventato indiscusso protagonista delle finestre.

Sempre più spesso i produttori di serramenti utilizzano diversi materiali accoppiati per i profili così da amplificarne le performance riuscendo, a volte, anche a contenere il prezzo. Se fino a vent’anni fa le finestre residenziali erano inequivocabilmente in legno, proprio in quel periodo si sono affacciati prima timidamente, ma poi sempre più incisivamente, sul mercato nuove soluzioni e materiali, come alluminio e PVC, che sono via via diventati valide alternative e addirittura concorrenti del legno stesso. Oggi si stima che in Italia la proporzione fra l’utilizzo del legno e degli altri materiali sia ormai equivalente e il trend appare stabile.

I profili: la struttura dei serramenti

Il calore del legno

Il legno è la soluzione tradizionale e anche quella di maggiore rendimento dal punto di vista estetico, capace di donare comfort e calore agli ambienti domestici. Rappresenta altresì l’unica alternativa in caso di edifici vincolati, che abbiano un particolare valore storico e architettonico. Il legno è un ottimo isolante termico e acustico, ma è sensibile all’acqua e all’umidità, motivo per cui ormai i produttori si avvalgono del lamellare, composto da più strati pressati e incollati che lo rendono elastico e indeformabile, resistente allo scorrere del tempo. Diverse le essenze disponibili e infinite le possibili finiture, da vernici trasparenti che ne evidenziano le venature a laccature coprenti e colorate.

La resistenza dell’alluminio

Leggero, indeformabile e durevole e non richiede alcun tipo di manutenzione, l’alluminio è anche un eccellente conduttore, un ottimo materiale a livello di trasmittanza termica, ma il peggiore per quanto riguarda l’isolamento dal caldo e dal freddo. Solo in composizione stratificata a “taglio termico”, quindi con l’interposizione interna di un materiale isolante, diventa più performante, a scapito di costi elevati. L’alluminio si presta molto nelle moderne architetture, sempre più alla ricerca di profili minimali, e per le sue caratteristiche proprie si utilizza anche per grandi aperture. I profili sono estrusi e cavi all’interno, personalizzabili in qualsiasi colorazione, dalle tinte RAL agli effetti legno, ma anche ossidati.

La trasmittanza termica

Dal punto di vista dell’isolamento termico, la qualità dei serramenti, indipendentemente dal materiale con cui sono realizzati, si valuta con il valore di trasmittanza termica, cioè la capacità di contrastare la dispersione di energia. Il valore di trasmittanza termica si misura in W/m2 K ed è composto da: Ug riferita all’efficenza del vetro, Uf per i profili della finestra, Uw per l’intero infisso. Quanto più questo valore è basso, tanto più il serramento ha potere isolante.

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L’economicità del PVC

Il successo crescente del PVC nella costruzione dei profili è dovuto essenzialmente alle sue caratteristiche, unite al prezzo competitivo. Ottimo isolante termico e acustico, ha una conducibilità termica molto bassa, è resistente agli agenti atmosferici, all’abrasione, all’usura e agli agenti chimici e non necessita di una manutenzione particolare; è un’ottima alternativa in zone marine con presenza di salsedine. Anche in questo caso, i profili si ottengono per estrusione, sono cavi e si possono sagomare facilmente. È sensibile però ai raggi UV, perciò va protetto con speciali vernici. Le finiture disponibili sono molte, da bianca a colorata o con pellicole che riproducono fedelmente le venature del legno.

I serramenti misti permettono di ovviare ai deficit di un materiale esaltandone le qualità. A disposizione oggi diverse alternative. Legno all’interno e alluminio all’esterno formano dei serramenti pregiati e resistenti: il legno dona calore agli interni, sfrutta il suo potere isolante e non è esposto alle intemperie, mentre l’alluminio all’esterno resiste agli agenti atmosferici e dura nel tempo. PVC all’interno e alluminio all’esterno offrono una soluzione performante e più economica della precedente: l’alluminio somma alle proprietà del PVC la resistenza meccanica e agli agenti atmosferici. Legno all’interno e PVC all’esterno è combinazione interessante per avere dei serramenti con un aspetto massiccio e naturale sul lato interno, ma con un peso ridotto grazie all’anima e al rivestimento esterno di PVC. Inoltre, le caratteristiche isolanti di entrambi i materiali risultano potenziate.

Il vetro nei serramenti: l’importanza della luce naturale

I vetri, porzione essenziale e dalla superficie più estesa dei serramenti, devono essere performanti ed efficienti. I sistemi oggi più utilizzati sono costituiti da due o più lastre distanziate da una canalina per ricavare così uno spazio (camera) che serve a migliorare l’isolamento termoacustico. Il potere isolante del vetrocamera può essere amplificato introducendo nell’intercapedine un gas trasparente (Argon o Krypton). Esistono poi vetrocamera dalle particolari proprietà, ottenute con trattamenti specifici della lastra per raggiungere particolari performance in fatto di risparmio energetico.

Fra questi troviamo i vetri basso-emissivi, che grazie a diversi materiali applicati sulla superficie possono minimizzare la dispersione del calore di un locale senza ostacolare l’ingresso della luce naturale, consigliati nelle zone a clima particolarmente freddo; i vetri selettivi, che proteggono dalla radiazione solare grazie a un trattamento agli ioni d’argento per cui evitano il surriscaldamento estivo degli ambienti e si comportano come vetri basso-emissivi in inverno; i vetri fonoassorbenti, in genere composti da più lastre di spessori diversi protette da pellicole di materiale plastico trasparente con all’interno un’intercapedine di gas Argon o Krypton, per questo consigliati nelle zone molto trafficate e affacciate sulle strade urbane; i vetri riflettenti, una pellicola che respinge verso l’esterno il calore che colpisce la finestra, ideali nelle aperture dei tetti.

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Gli elementi nascosti da non trascurare

Per prima cosa la cosiddetta ferramenta: oltre alle maniglie, spesso oggetto di design e scelte per il loro aspetto estetico, comprende anche tutti gli elementi metallici che permettono il montaggio, il movimento e la manovra della finestra, come cerniere, aste di chiusura o sistemi di bloccaggio. Tutti elementi essenziali che influiscono anche sulla sicurezza antieffrazione. Poi ci sono da valutare le guarnizioni, presenti lungo l’intero perimetro delle ante che consentono la chiusura ermetica dei serramenti; elastiche e resistenti devono potersi deformare e avere la capacita di tornare alla forma originaria.

Sistemi di apertura: versatilità per il massimo comfort

Le più comuni (e la maggior parte di quelle esistenti, in particolare, negli edifici residenziali costruiti prima del 2000) sono quelle a battente, con una o più ante vincolate con cerniere al telaio sul lato verticale. L’apertura avviene verso l’interno e, nei modelli più nuovi, è prevista di serie anche l’apertura a ribalta o wasistas, cioè l’anta si apre verso l’interno solo nella parte alta, rimanendo incernierata lungo il lato inferiore; l’apertura ha un raggio di inclinazione variabile (ma sempre abbastanza ridotto per non compromettere la sicurezza). Il vantaggio è che è possibile aerare il locale senza aprire totalmente la finestra.

In caso di portefinestre, alternativa alla soluzione a battente è il sistema scorrevole, molto meno utilizzato nelle soluzioni residenziali in caso finestre che non permettano l’accesso all’esterno. Le ante scorrevoli, anche e soprattutto se di grandi dimensioni, annullano l’ingombro dell’anta aperta e sfruttano la superficie luminosa del vetro nella sua interezza. I pannelli si muovono lungo un binario incassato a pavimento e sono solitamente abbinati a una o più porzioni che rimangono fisse per rendere stabile il sistema finestra. Diverse le tipologie disponibili: alzante, l’anta si solleva girando la maniglia e scorre lungo il binario per tornare in sede una volta chiusa, traslante, dove l’anta scorre parallelamente a un’anta fissa, e a libro, quando le ante scorrono e si possono impacchettare lasciando libero il passaggio e garantendo un maggior ingresso d’aria.

Grandi aperture: a tutta luce

Grandi aperture, soprattutto nelle nuove costruzioni o nelle ristrutturazioni, dove altrimenti le opere murarie per il loro inserimento sarebbero davvero considerevoli (quando permesse dai regolamenti comunali), ottimizzano l’ingresso della luce naturale e, grazie ai sistemi scorrevoli che annullano l’ingombro delle ante, permettono di sfruttare al meglio gli spazi, sia interni sia esterni.

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Lucernari: quando la luce passa dal tetto

Aprire una finestra sul soffitto, creare un varco per consentire l’accesso della luce naturale dall’alto è, spesso, l’unica opzione per la vivibilità e l’abitabilità delle mansarde, ma non finisce qui. La luce zenitale rappresenta un valore aggiunto notevole alla percezione dello spazio: permette alla luce di penetrare in profondità, diminuisce e contrasta il rischio di abbagliamento, anima soffitti muti e monotoni togliendo le zone d’ombra e concorre, con la multidirezionalità della distribuzione luminosa, a creare un ambiente bilanciato.

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