Le pavimentazioni adatte alle aree esterne sono sempre più diversificate sia per l’estetica che per le finiture. E tutte soddisfano alcuni requisiti fondamentali: sono impermeabili, antiscivolo e ingelive, resistenti ai carichi, agli agenti atmosferici e agli sbalzi di temperatura, alle muffe e alle macchie.
I materiali possono essere i più diversi: pietra, legno, ghiaia, ceramica, gres porcellanato, cotto… e molteplici le soluzioni per la posa in opera: tradizionale su massetto in calcestruzzo, a secco o su supporti fissi o regolabili. Le condizioni climatiche del luogo e il tipo di destinazione d’uso (percorso pedonale, giardino, strada carrabile, pavimentazione di un bordo piscina ecc.) restano elementi fondamentali per la scelta del materiale adatto. Se per esempio la pavimentazione va collocata in ambienti in cui l’inverno è molto rigido e dove si raggiungono facilmente basse temperature, si dovrebbe optare per materiali dall’elevata resistenza, mentre in zone con precipitazioni frequenti la scelta giusta si orienta su tipologie con un basso assorbimento idrico.
Scopriamo allora insieme pro e contro di quattro tra i materiali più usati per le pavimentazioni esterne: ghiaia, pietra, legno e ceramica.

1. La ghiaia 

La ghiaia è il materiale più usato per via della semplicità di posa e per il suo costo accessibile. Colori, forme, ruvidità, levigatura e imperfezioni le conferiscono una mutevolezza ineguagliata che le permette di amalgamarsi sia con materiali antichi che moderni. A seconda del colore e della pezzatura – ne esistono diverse che vanno dal mezzo centimetro (ghiaia fine) fino ai 6 centimetri (ghiaia grossolana), offrendo una quantità illimitata di sensazioni tattili e di tessiture.
Il colore perlopiù neutro aiuta a far risaltare il verde del prato e si sposa bene con i toni scuri del ferro, con quelli bruni del legno e anche con quelli metallici.

2. La pietra

I pavimenti in pietra, invece, sono una soluzione in materiale naturale adatta a chi desidera conferire un aspetto tradizionale alla zona esterna coniugando funzionalità, risultato estetico e attenzione per l’ambiente.
Tra le pietre più usate ricordiamo: il marmo, che viene scelto per la sua pregevolezza e bellezza estetica; il granito, opzione ideale per chi cerca una soluzione bella e resistente all’usura e ai segni del tempo; o ancora l’ardesia, meno durevole e più delicata rispetto al granito, ma con un’eccellente impermeabilità e resistenza al fuoco.

3. Il legno

Anche il legno, sia naturale sia composito, se adeguatamente trattato, è adatto agli esterni e con la sua particolarità di conferire un certo calore all’ambiente, si integra perfettamente in contesti naturali. È un materiale davvero versatile e resistente agli attacchi dell’umidità, per questo risulta una soluzione efficace per chi ha necessità di sfruttarlo in ambienti soggetti a intemperie. Spesso si trova in listoni o quadrotte la cui superficie viene adeguatamente levigata e lavorata a pressione per consentire la corretta adesione dei vari pezzi tra loro ed evitare così che pioggia e gelo li possano danneggiare. Il mercato offre una vasta gamma di essenze che vanno da quelle tropicali, più note per la particolare resistenza e durevolezza – come il teak o l’ipè – a quelle più economiche e rustiche, come il pino, l’acacia, la douglasia, chiamata anche abete americano. Solitamente, le tipologie maggiormente adottate rientrano tra la famiglia di latifoglie a durame concentrato e le conifere.

4. La ceramica 

La ceramica ha la caratteristica di essere piacevole esteticamente e molto funzionale dal punto di vista meccanico. Un pavimento per esterni in grès porcellanato, ad esempio, resiste agli urti ed è duraturo, dimostrandosi una soluzione intelligente da adottare soprattutto per quelle superfici esposte al frequente calpestio. Resiste al gelo e agli attacchi chimici, si può trovare in diverse finiture per rispondere a qualsiasi esigenza estetica. Le collezioni di piastrelle per l’outdoor hanno solitamente uno spessore maggiorato e sono pensate sia per la posa a secco direttamente sul terreno che sopraelevata su appositi “piedini” regolabili in altezza.

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