Gli esperti di GT – Il Giornale del Termoidraulico ci spiegano come utilizzare al meglio le valvole termostatiche, per avere un livello di comfort sempre soddisfacente e per risparmiare sulla bolletta

Il principio di funzionamento delle valvole termostatiche si basa sostanzialmente sul rilievo della temperatura dell’ambiente in cui è installata la “testa” (attuatore termostatico) che può essere paragonata a un vero e proprio termostato a punto fisso. Nell’immagine in alto si possono notare sia la valvola termostatica completa di testa sia il ripartitore/contabilizzatore di calore.

Sulla testa delle valvole termostatiche, che è la manopola di regolazione, normalmente in plastica, è stampata una scala graduata (in questo caso da 0 a 5, ma la scala può variare in base al produttore). Tra la posizione dello 0 e la posizione dell’ 1 c’è inoltre un simbolo simile ad un fiocco di neve (in base al produttore). Questa regolazione sta a indicare una temperatura di antigelo, ovvero garantisce in ambiente una temperatura di circa 14-15 °C.

Posizionando la manopola sulla posizione 0 la valvola resta sempre chiusa, ovvero non consente il passaggio dell’acqua calda nel radiatore, che non si scalda. Posizionando la manopola sulla posizione 5 la valvola va completamente in apertura (sempre aperta) consentendo all’acqua della caldaia di entrare nel radiatore e quindi scaldare l’ambiente sino alla massima temperatura raggiungibile.

Dalla posizione 1 alla posizione 5 quindi abbiamo un’apertura della valvola da minimo a massimo, ovvero l’ambiente raggiungerà le temperature che possiamo schematizzare come riportato qui sotto.

1. Temperature e posizioni della manopola

Ad ogni posizione della manopola (scala da 1 a 5) corrisponde una temperatura ambiente. Pur NON essendoci una correlazione diretta tra la temperatura ambiente e i numeri corrispondenti alle diverse posizioni sulla manopola, per temperature ambiente comprese tra 16/17 °C e 22/23 °C si può stimare la seguente situazione:

  • posizione n° 5 = temperatura ambiente di oltre 22 °C;
  • posizione n° 4 = temperatura ambiente di circa 20-22 °C;
  • posizione n° 3 = temperatura ambiente di circa 18-20 °C;
  • posizione n° 2 = temperatura ambiente di circa 17-18 °C;
  • posizione n° 1 = temperatura ambiente di circa 16-17 °C.

Il raggiungimento delle temperature in ambiente è influenzato principalmente dalla regolazione che viene impostata in centrale termica. Se ad esempio il generatore di calore viene programmato con una curva di funzionamento in modo da garantire una temperatura di confort ambientale di 20 °C, tutte le posizioni dell’attuatore termostatico subiranno di conseguenza il set-point stabilito per cui anche con la massima apertura della valvola non si raggiungeranno i 22 °C desiderati. Normalmente queste valvole vengono montate con una regolazione della testa in posizione n° 3 o 4, ma l’utente, una volta avviato l’impianto, può liberamente impostare la regolazione della valvola sulla posizione che più gradisce in funzione della temperatura desiderata in ambiente. Si tenga presente che esiste un limite fissato di legge per la temperatura ambiente ovvero 20+2 °C.

2. Il funzionamento delle valvole termostatiche

Supponiamo che la posizione della manopola sia sul livello 4. Al mattino, con la partenza della caldaia, la valvola è tutta aperta (si presuppone che la temperatura ambiente di notte sia scesa e sia al di sotto dei 20 °C) consentendo il passaggio dell’acqua calda, scaldando così l’ambiente. Nel momento in cui la temperatura ambiente raggiunge i 20-22 °C circa, la valvola va in chiusura ovvero ferma il passaggio dell’acqua calda. A valvola chiusa e con il passare del tempo il radiatore tende pertanto a raffreddarsi, sino anche al raffreddamento completo.

Se in ambiente la temperatura non varia la valvola resterà sempre in chiusura e il radiatore sempre freddo. Si segnala pertanto di considerare il raggiungimento del proprio comfort, senza toccare il radiatore per sentire se è caldo, ovvero, non fare la classica considerazione “ il radiatore è freddo e quindi ho freddo”. Nel momento in cui la temperatura ambiente scende di circa 1 °C la valvola comincerà ad aprirsi favorendo il passaggio dell’acqua calda che scalderà il radiatore e quindi l’ambiente. Tale sistema, rispetto al precedente modo di controllare la temperatura ambiente, favorirà più frequentemente il raffreddarsi del radiatore durante la giornata, in quanto la valvola termostatica risentirà anche degli apporti gratuiti di calore, qualora presenti (irraggiamento solare attraverso i vetri, piuttosto che fonti di calore interne quali illuminazione, fornelli cucina ecc.).

Nella posizione intermedia tra 0 e 1 è raffigurato un fiocco di neve che corrisponde alla temperatura minima al di sotto della quale la valvola comincerà ad aprirsi, riscaldando l’ambiente per mantenere la cosiddetta temperatura di antigelo. Si consiglia l’uso di tale posizione per prolungate assenze di vari giorni.

3. Come funziona un ripartitore di calore

Il ripartitore di calore o anche contabilizzatore è lo strumento che registra la quantità di calore ceduta all’ambiente. In genere viene posizionato al centro di ogni radiatore (l’ubicazione è ben definita dalle normative), dotato di batteria al litio, funziona e comunica con un PC o un tablet via wireless: non è necessario entrare negli alloggi per fare la lettura del ripartitore, che all’atto dell’installazione viene codificato con uno specifico codice di riconoscimento. Tale strumento è altresì provvisto di un “allarme” di manomissione in caso rottura e/o semplice manomissione. Per una corretta contabilizzazione l’utente è comunque invitato periodicamente ad eseguire delle letture (semplice lettura di numeri sul display) per constatarne l’effettivo funzionamento, senza attendere la fine stagione la lettura effettuata dal gestore del sistema. In caso di guasto, non segnalato, è possibile attraverso i dati in memoria stimare un ipotetico consumo di calore.

I ripartitori non sono tutti uguali:all’atto dell’installazione vengono configurati per la resa in termini energetici del radiatore, in considerazione della grandezza del radiatore, del materiale con cui è costruito il radiatore (es. ghisa, alluminio, etc.), del tipo (a colonne, a piastra, o altro); non è quindi possibile, per esempio, togliere il ripartitore dal radiatore in bagno e posizionarlo sul radiatore della sala da pranzo.

Le risposte ai principali quesiti degli utenti

Il radiatore di una stanza è freddo e gli altri sono caldi. Cosa posso fare?

Se la temperatura della stanza è quella desiderata, ovvero corrispondente alla regolazione della posizione della testa, tra il punto 1 e 5, tutto funziona correttamente. Il radiatore è freddo perché nella stanza si è raggiunta la temperatura impostata. Se la posizione della regolazione della valvola è sul punto 5, assicurarsi unicamente che non sia presente un copricalorifero e/o tendaggio che impedisce la esatta rilevazione della temperatura ambiente. Si tenga presente che gli impianti centralizzati dispongono anche di una termoregolazione centralizzata in centrale termica e quindi in particolari situazioni climatiche, di oltre 14/15 °C esterni, la termoregolazione centralizzata interviene a monte delle valvole termostatiche facendo sì che non arrivi acqua calda ai radiatori; pertanto in tali condizioni climatiche esterne, anche se la valvola è posizionata al punto 5 il radiatore resterà freddo. Si precisa inoltre che la temperatura di una stanza è influenzata anche da fattori esterni quali irraggiamento solare attraverso i vetri, emissioni di calore da fonti di illuminazione, presenza di persone in ambiente; non c’è da stupirsi p.e. se in una cucina, in orari serali durante la cottura dei cibi, il radiatore tende a raffreddarsi.

Perché il radiatore è metà caldo e metà freddo?

Non è un problema, ma un segnale che la valvola termostatica sta funzionando correttamente. La parte calda deve essere la parte superiore mentre la parte fredda deve essere la porzione inferiore.

Nella stanza non si raggiunge la temperatura impostata. Come intervenire?

Tali situazioni si verificano normalmente quando la testa termostatica non “sente” esattamente la temperatura ambiente, ovvero quando siamo in presenza di copriradiatori piuttosto che tendaggi che tendono a far ristagnare l’aria calda in prossimità della testa termostatica. Eliminare, spostare od aprire copriradiatori e/o tendaggi.

Ho aumentato la regolazione della valvola di un punto: dopo quanto tempo si potrà percepire nella temperatura ambiente?

In genere ci vogliono almeno tre/quattro ore prima che la temperatura ambiente si elevi di un grado centigrado.

Se al mattino tutti gli occupanti escono e fanno ritorno la sera devo abbassare la regolazione della valvola?

No. Abbassare la regolazione della valvola ha senso solo per prolungate assenze di almeno 72 ore e comunque in tali casi si consiglia di portare la regolazione della valvola in posizione di antigelo (fiocco di neve) e non zero. Si tenga presente che in pieno inverno con temperature ambiente al di sotto della temperatura antigelo, ci potrebbe volere un’intera giornata di riscaldamento per riportare la temperatura ambiente alla condizione di Comfort precedentemente impostata.

Fuori fa molto freddo, alzo la regolazione della valvola?

No. Le valvole termostatiche rilevano la temperatura ambiente in cui sono poste e regolano il calore emesso dal radiatore per mantenerla, in conformità alla regolazione impostata. Una volta trovata la regolazione corretta per il proprio comfort, la temperatura ambiente sarà garantita senza toccare nulla, indipendentemente dalla temperatura esterna che potrà essere molto alta (sopra i 15 °C) o molto bassa ( sotto lo °C). L’unica differenza che noterete sarà che il radiatore si manterrà automaticamente e per diverse ore sempre freddo o sempre caldo.

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