Questa settimana gli esperti di GT – Il Giornale del Termoidraulico ci spiegano come utilizzare al meglio le valvole termostatiche, per avere un livello di comfort sempre soddisfacente e per risparmiare sulla bolletta. Ricordiamo che l’obbligo di installare le valvole termostatiche è slittato al prossimo 30 giugno.
Il principio di funzionamento della valvola termostatica si basa sostanzialmente sul rilievo della temperatura dell’ambiente in cui è installata la “testa” (attuatore termostatico) che può essere paragonata a un vero e proprio termostato a punto fisso. Nell’immagine in alto si possono notare sia la valvola termostatica completa di testa sia il ripartitore/contabilizzatore di calore.
Sulla testa della valvola, che è la manopola di regolazione, normalmente in plastica, è stampata una scala graduata (in questo caso da 0 a 5, ma la scala può variare in base al produttore). Tra la posizione dello 0 e la posizione dell’ 1 c’è inoltre un simbolo simile ad un fiocco di neve (in base al produttore). Questa regolazione sta a indicare una temperatura di antigelo, ovvero garantisce in ambiente una temperatura di circa 14-15 °C.
Posizionando la manopola sulla posizione 0 la valvola resta sempre chiusa, ovvero non consente il passaggio dell’acqua calda nel radiatore, che non si scalda. Posizionando la manopola sulla posizione 5 la valvola va completamente in apertura (sempre aperta) consentendo all’acqua della caldaia di entrare nel radiatore e quindi scaldare l’ambiente sino alla massima temperatura raggiungibile.
Dalla posizione 1 alla posizione 5 quindi abbiamo un’apertura della valvola da minimo a massimo, ovvero l’ambiente raggiungerà le temperature che possiamo schematizzare come riportato qui sotto.
Temperature e posizioni della manopola
Ad ogni posizione della manopola (scala da 1 a 5) corrisponde una temperatura ambiente. Pur NON essendoci una correlazione diretta tra la temperatura ambiente e i numeri corrispondenti alle diverse posizioni sulla manopola, per temperature ambiente comprese tra 16/17 °C e 22/23 °C si può stimare la seguente situazione:
- posizione n° 5 = temperatura ambiente di oltre 22 °C;
- posizione n° 4 = temperatura ambiente di circa 20-22 °C;
- posizione n° 3 = temperatura ambiente di circa 18-20 °C;
- posizione n° 2 = temperatura ambiente di circa 17-18 °C;
- posizione n° 1 = temperatura ambiente di circa 16-17 °C.
Il raggiungimento delle temperature in ambiente è influenzato principalmente dalla regolazione che viene impostata in centrale termica. Se ad esempio il generatore di calore viene programmato con una curva di funzionamento in modo da garantire una temperatura di confort ambientale di 20 °C, tutte le posizioni dell’attuatore termostatico subiranno di conseguenza il set-point stabilito per cui anche con la massima apertura della valvola non si raggiungeranno i 22 °C desiderati. Normalmente queste valvole vengono montate con una regolazione della testa in posizione n° 3 o 4, ma l’utente, una volta avviato l’impianto, può liberamente impostare la regolazione della valvola sulla posizione che più gradisce in funzione della temperatura desiderata in ambiente. Si tenga presente che esiste un limite fissato di legge per la temperatura ambiente ovvero 20+2 °C.
Il funzionamento della valvola termostatica
Supponiamo che la posizione della manopola sia sul livello 4. Al mattino, con la partenza della caldaia, la valvola è tutta aperta (si presuppone che la temperatura ambiente di notte sia scesa e sia al di sotto dei 20 °C) consentendo il passaggio dell’acqua calda, scaldando così l’ambiente. Nel momento in cui la temperatura ambiente raggiunge i 20-22 °C circa, la valvola va in chiusura ovvero ferma il passaggio dell’acqua calda. A valvola chiusa e con il passare del tempo il radiatore tende pertanto a raffreddarsi, sino anche al raffreddamento completo.
Se in ambiente la temperatura non varia la valvola resterà sempre in chiusura e il radiatore sempre freddo. Si segnala pertanto di considerare il raggiungimento del proprio comfort, senza toccare il radiatore per sentire se è caldo, ovvero, non fare la classica considerazione “ il radiatore è freddo e quindi ho freddo”. Nel momento in cui la temperatura ambiente scende di circa 1 °C la valvola comincerà ad aprirsi favorendo il passaggio dell’acqua calda che scalderà il radiatore e quindi l’ambiente. Tale sistema, rispetto al precedente modo di controllare la temperatura ambiente, favorirà più frequentemente il raffreddarsi del radiatore durante la giornata, in quanto la valvola termostatica risentirà anche degli apporti gratuiti di calore, qualora presenti (irraggiamento solare attraverso i vetri, piuttosto che fonti di calore interne quali illuminazione, fornelli cucina ecc.).
Nella posizione intermedia tra 0 e 1 è raffigurato un fiocco di neve che corrisponde alla temperatura minima al di sotto della quale la valvola comincerà ad aprirsi, riscaldando l’ambiente per mantenere la cosiddetta temperatura di antigelo. Si consiglia l’uso di tale posizione per prolungate assenze di vari giorni.
Il ripartitore di calore o anche contabilizzatore è lo strumento che registra la quantità di calore ceduta all’ambiente. In genere viene posizionato al centro di ogni radiatore (l’ubicazione è ben definita dalle normative), dotato di batteria al litio, funziona e comunica con un PC o un tablet via wireless: non è necessario entrare negli alloggi per fare la lettura del ripartitore, che all’atto dell’installazione viene codificato con uno specifico codice di riconoscimento. Tale strumento è altresì provvisto di un “allarme” di manomissione in caso rottura e/o semplice manomissione. Per una corretta contabilizzazione l’utente è comunque invitato periodicamente ad eseguire delle letture (semplice lettura di numeri sul display) per constatarne l’effettivo funzionamento, senza attendere la fine stagione la lettura effettuata dal gestore del sistema. In caso di guasto, non segnalato, è possibile attraverso i dati in memoria stimare un ipotetico consumo di calore.
I ripartitori non sono tutti uguali:all’atto dell’installazione vengono configurati per la resa in termini energetici del radiatore, in considerazione della grandezza del radiatore, del materiale con cui è costruito il radiatore (es. ghisa, alluminio, etc.), del tipo (a colonne, a piastra, o altro); non è quindi possibile, per esempio, togliere il ripartitore dal radiatore in bagno e posizionarlo sul radiatore della sala da pranzo.