Conservazione delle murature in pietra e ampliamento con tetto verde, copertura ventilata con fotovoltaico, isolamento interno delle pareti, rifacimento del solaio: l’importante recupero in classe energetica A4
La ristrutturazione di un rustico in un’area boschiva della val Brembana soggetta a vincoli urbanistici e paesaggistici offre l’occasione a Studio3 Architetti Associati di cimentarsi con una preesistenza e di affrontare la costruzione di un volume ulteriore, indispensabile ai fini della nuova funzione residenziale.
Il rustico è stato recuperato mantenendo l’aspetto esterno con le caratteristiche murature in pietra a vista, mentre l’ampliamento, su due piani, è collocato verso valle, parzialmente interrato e ideato con una copertura verde per impattare il meno possibile sul paesaggio.
Il collegamento fra i due volumi apparentemente distaccati avviene attraverso un ascensore che rimane nascosto alla vista. L’intervento ha previsto anche la costruzione di una serra bioclimatica interamente vetrata addossata alla muratura in pietra della preesistenza; l’ascensore, a norma per disabili, emerge dal volume sottostante per trovare l’ingresso nel volume esistente proprio attraverso la serra.
L’intervento ha portato alla luce un accesso veicolare lungo un vecchio sentiero esistente che, recuperato, segna ora l’accesso al piano parzialmente interrato del nuovo volume che ospita l’autorimessa.
Interventi sull’esistente
Del rudere sono stati conservati solo i muri in pietra perimetrali; la copertura è stata demolita e ricostruita ed è stato necessario provvedere alla costruzione di cordoli perimetrali e di travi in cemento armato con funzione antisismica.
Affinché l’intervento rispettasse i caratteri costruttivi del luogo, i progettisti hanno studiato i dettagli tipici del collegamento tetto-pareti e delle bucature dei rustici del territorio e hanno recuperato gli architravi lignei, integrandoli con nuove travi “fiammate” per ottenere un effetto anticato, e gli imbotti in legno delle finestre.
La nuova copertura, come la precedente, ha un manto in tegole ma, al contrario di essa, presenta una tecnologia ventilata e l’integrazione, filo tegole, di pannelli fotovoltaici. Ha una struttura in legno e un isolamento in EPS e in pannelli di lana di legno mineralizzata. L’ultimo strato dei pannelli in lana di legno è stato interposto fra i travetti e lasciato a vista all’intradosso della copertura.
È stato necessario rifare completamente anche il solaio controterra a causa della presenza di gas radon e dell’assenza di un vespaio aerato. Alla fondazione esistente è stata aggiunta una guaina impermeabilizzante e una barriera al radon che hanno permesso di non creare un vespaio ventilato, poi è stato posato il massetto per il passaggio impianti, l’isolamento in pannelli di XPS (dello spessore di 200 mm), i pannelli per il riscaldamento radiante e il nuovo parquet.
Le murature in pietra sono state isolate dall’interno: dopo la rasatura è stato posizionato uno strato impermeabile e pannelli in cartongesso (13 mm) accoppiati a lastre di poliuretano espanso rigido (dello spessore di 100 mm).
Il nuovo volume

L’ampliamento conta di due piani, di cui il primo interrato. La costruzione è stata eseguita in cemento armato, protetto con membrane bugnate e guaine impermeabilizzanti per il livello interrato, e in carpenteria metallica per il primo livello. L’isolamento è stato eseguito con pannelli in XPS. La carpenteria metallica del solaio interpiano e della copertura è stata lasciata a vista. La copertura è costituita da un tetto giardino a verde intensivo seminato a prato.
Progetto
Debra Balucani e Mario Lemorini
Studio3 Architetti Associati
www.studio3architetti.com





