È inopinabile che i centri storici delle città della nostra penisola, così ricca di storia, abbiano un fascino ineguagliabile; ne è prova il continuo recupero degli edifici, talvolta grandi palazzi padronali, ma più spesso appartamenti che si sviluppano su volumi costruiti o aggiunti in differenti epoche, che mettono in collegamento strutture edili limitrofe, ma con caratteristiche architettoniche non corrispondenti. La riqualificazione di questo appartamento, situato nel centro storico di Napoli, occupa l’intero piano attico di un prestigioso palazzo ottocentesco e riguarda un tipico caso come quello descritto, in cui è evidente quanto le differenze strutturali interne, fra i vari ambienti, possano essere di stimolo per il progettista navigato, che non li ritiene impedimenti, al contrario, ottimi elementi di motivazione creativa.
La tendenza di oggi è quella di rendere più luminosi e ampi gli ambienti, rimuovendo, ove possibile, le pareti di separazione che rendono frammentati i volumi, comprimendoli in numerose stanze di piccole dimensioni. Questo è più evidente nella zona giorno, dove non esistono più un salotto, una sala da pranzo e spesso neppure una cucina vera e propria. Living è un termine anglosassone (dal verbo inglese vivere) molto corretto per identificare una zona della casa in cui, senza sostanziali barriere, si può trovare relax, si pranza, si legge o studia, ci si intrattiene la sera, da soli o con gli amici, e sempre più spesso si cucina.
Con questi dettami ben presenti, il progetto si delinea con l’abbattimento di alcune tramezze, senza farsi cruccio di un sensibile dislivello che spezza trasversalmente la superficie calpestabile. Come sempre accade rimuovendo pareti interne, la luce naturale inonda lo spazio aperto, potendo provenire da più direzioni: tutte le finestre presenti concorrono a rendere solare l’ambiente. Ma ancora di più si ottiene con la scelta degli architetti di chiudere una zona del terrazzo prospicente la porta finestra del vecchio salotto. Non solo l’infisso è totalmente rimosso, ma viene anche ampliata l’apertura; sulla balaustra del terrazzo si erige una vetrata ad alto isolamento termico che espande la superficie in pianta dedicata al living e amplifica l’entrata della luce. Non c’è soluzione di continuità nella pavimentazione dell’intera zona giorno: il parquet di lunghe tavole, distribuite in posa “a tolda di nave”, ovvero in senso longitudinale, sfalsate in modo irregolare, riveste anche la nuova superficie “rubata” al terrazzo, mentre nella sua restante parte, ovviamente, resta piastrellato.
Progetto: In-Nova Studio
Architetti: Marcello Ferrara, Martina Russo, Riccardo Teo
Fotografie: Mario Ferrara
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