La camera da letto in mansarda di questo articolo si trova in un edificio degli inizi del ‘900, una piccola casa di pescatori vicino al piccolo porto turistico di Vedbæk, a 20 km da Copenhagen, in Danimarca. La casa è stata acquistata insieme a un’altra costruzione limitrofa, risalente allo stesso periodo, con l’intenzione di operare un restauro mantenendo romanticamente l’esterno il più originale possibile, intervenendo in modo consistente all’interno per renderlo più contemporaneo, pur conservando, quando possibile, le caratteristiche e i materiali originali. Nell’insieme molte pareti interne sono state abbattute con l’intento di unificare i due corpi strutturali e, nello stesso tempo, per rendere gli spazi più ampi e ariosi.
Il piano superiore, destinato alla zona notte, è condizionato dall’andamento delle falde e, per dare maggiore respiro al volume, è stata rimossa la soletta del sottotetto lasciando a vista le antiche travi, completamente ripulite e risanate. L’articolazione delle falde, che tra l’altro rende il volume mansardato, è caratterizzata dalla presenza di finestre su tutti i lati del piano e da un’impronta in pianta molto particolare; questi elementi ispirano il progettista nell’impiego di due spazi particolarmente luminosi, usandone uno per allestire una postazione per smart working e un secondo collocandovi una vasca da bagno, entrambi con vista mozzafiato. Altre zone mansardate, ma più buie, sono invece chiuse con grosse ante scorrevoli, per realizzare una cabina armadio sottotetto.
Questo progetto definisce a pieno titolo una camera in mansarda tutta da vivere anche di giorno, capace di offrire relax oppure concentrazione per il lavoro o lo studio.
Lo sviluppo del tetto, con la forte pendenza che caratterizza le costruzioni tipiche del luogo, permette l’utilizzo di quasi tutto lo spazio a terra, pur essendo l’ambiente mansardato. Inoltre, la configurazione originale delle falde fornisce due volumi con parete verticale illuminati da finestre.
Su un lato, questo spazio è usato per una postazione di smart working, mentre sul lato opposto trovano posto una vasca da bagno e i complementi asserviti al suo utilizzo. Alla nicchia della vasca si accede scostando il primo di una serie di pannelli scorrevoli, disposti lungo tutta la parete; i successivi sono a chiudere i relativi spazi delimitando un unico esteso armadio a muro.
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