Sulla riva piemontese del lago Maggiore, una piccola costruzione di pietra, un tempo adibita a stalla e fienile, si rinnova: gli spazi interni sono trasformati in ambienti vivibili per assecondare le esigenze della committenza. 

Il corpo di fabbrica esistente, di modeste dimensioni, presentava scarse condizioni di conservazione: la muratura originaria era realizzata con blocchi di granito provenienti dalle cave vicine, con solai in gran parte assenti, e il tetto era prossimo al crollo.

Il progetto si sviluppa secondo una logica non invasiva, con l’intenzione di preservare il rigore e la semplicità di un’abitazione rurale. Il recupero di elementi architettonici originali della casa colonica ne è la testimonianza più evidente: un sapiente mix di tradizione e modernità.

L’edificio, collocato a ridosso di un dislivello tra due strade, ha favorito la suddivisione delle aree da assegnare ai due nuovi appartamenti previsti, separando gli ingressi e individuando le aree esterne di pertinenza.

L’appartamento al piano terra si trova, per la conformazione del lotto, in parte contro il terreno; questo ha richiesto l’adozione di accorgimenti tecnici per l’isolamento termico e per la protezione dall’umidità delle pareti contro terra. L’ingresso avviene dal cortile antistante, pavimentato in lastre di pietra e ciottoli tondi di fiume.

Pur nel rispetto delle sagome tradizionali, l’intervento non rinuncia, anche verso l’esterno, a comunicare la sua contemporaneità in continuità con la tipologia storica: forme semplici per i volumi ricostruiti e materiali contemporanei, nei colori della tradizione, per i serramenti vogliono rendere leggibile la traccia della trasformazione. 

È comunque nell’appartamento al piano superiore che si concentrano i maggiori interventi organizzativi dello spazio interno. Per far fronte alla richiesta di un appartamento sufficientemente ampio per accogliere le necessità di una famiglia, il progetto ha previsto la creazione di un volume a doppia altezza.

Anche in memoria dello spazio originario, si è creato un unico grande volume con il tetto a vista. Le lunghe e strette fenditure del fienile originario sono trasformate in finestre verticali che tagliano la facciata esterna e, contemporaneamente, illuminano l’alto ambiente interno.

Questo contenitore restaurato ospita una struttura metallica in posizione centrale che organizza su due livelli le diverse funzioni dell’abitazione. Al primo livello sono realizzati un bagno, la camera matrimoniale, la cucina e uno spazio soggiorno. Al livello superiore, che si affaccia su quello inferiore grazie al volume a doppia altezza, vi è uno spazio libero pluriuso, dotato di un bagno, che può attrezzarsi per ospitare i figli o gli eventuali ospiti.

Per approfondire: recuperare antiche strutture rurali 

Casali esistenti, rustici rimasti a lungo incompleti, situazioni di costruzione in progress. In tutti questi casi il tema ricorrente è la ricerca di un rapporto di continuità e articolazione fra gli spazi esterni e quelli interni.
Spesso le esigenze funzionali del committente si traducono con il recupero dei caratteri edilizi storici della costruzione con la ricostruzione di una nuova identità delle strutture preesistenti. Nasce così un’architettura “non urlata”, semplice e lineare, ma non semplicistica, che riflette una grande cura per i particolari costruttivi. Ogni materiale si mostra per quello che è e viene utilizzato con le tecnologie più idonee, sia tradizionali che moderne.
I blocchi irregolari di granito, con superficie a spacco esterni, sono stati ripresi nelle parti pericolanti o crollate e consolidati internamente con un getto di calcestruzzo. La struttura metallica interna, così diversa dal contesto originario, attua una perfetta e legittima distinzione tra il “contenitore” storico e il “contenuto” moderno, rendendo visibile contemporaneamente la vecchia e la nuova destinazione dell’immobile. È realizzata con semplici profili metallici HEB, laccati in color verde brillante, completati da una soletta in doghe di larice ancorate con viti di fissaggio.
La riorganizzazione interna con una leggera struttura in acciaio ha, inoltre, consentito di lasciare pressoché inalterate le dimensioni delle aperture: il portone di caricamento del fieno, per esempio, pur murato internamente per motivi organizzativi dello spazio interno, è stato lasciato all’esterno come memoria dell’antica destinazione dell’edificio. 

Scheda progetto
Progettisti
Arch. Fabrizio Bianchetti
Fotografie
Fabrizio Bianchetti
I costi
18.000 Allestimento cantiere, demolizioni e smaltimento in discarica
124.800 Ricostruzioni
9.500 Impianti
225.000 TOTALE comprese le forniture 
I permessi necessari
Permesso di costruire, autorizzazione paesistica D.Lg 42/2004, comunicazione inizio lavori, denuncia opere strutturali, comunicazione fine lavori, certificazione di regolare esecuzione
(chiusura pratica strutturale), certificazione energetica, aggiornamento planimetria catastale

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